La vitivinicoltura umbra è frutto di un’agricoltura fortemente specializzata, dove ai doni della natura si affiancano gli stimolanti risultati delle tecniche più moderne e di una sperimentazione continua. Per questa ragione in appena 13mila ettari di vigneti trovano posto e ragion d’essere ben 13 Doc e 2 Docg. Di fatto, la base dell’enologia regionale è un consolidato patrimonio di uve autoctone. Tra quelle a frutto bianco prevale il trebbiano, diffuso in tutta la regione e conosciuto nell’Orvietano come “procanico“, altrettanto tipico il grechetto, classico della zona di Todi, nell’Area dei Colli Amerini domina il malvasia, mentre nella zona del Trasimeno ha molta importanza il gamay.
Sul fronte delle uve rosse si impongono il Sagrantino di Montefalco ed il Sangiovese, quest’ultimo alla base della maggior parte dei rossi umbri, Torgiano in primis. Ed è d’obbligo iniziare proprio con il Torgiano, il primo vino umbro ad avere ottenuto la Doc e quindi la Docg per il tipo Rosso Riserva.
Il prestigio internazionale dei vini di Torgiano svolge tutt’ora un’indiscutibile funzione di traino e di stimolo per l’intero comparto regionale. La zona a Doc occupa una ristretta area collinare non al centro del comune omonimo, sede di un importante “Museo del vino” aperto nel 1974 da Giorgio Lungarotti.
I vini di Montefalco in questi anni sono balzati alla ribalta dell’enologia mondiale. Nell’area di produzione a Doc, rientrano appunto Montefalco e parti dei Comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria. Dall‘uva sagrantino vinificata in purezza si ottengono il Montefalco Sagrantino Docg, potente rosso da invecchiamento, e un aroma antico Passito.
Se Montefalco e Torgiano rappresentato l’avanguardia dell’enologia umbra, Orvieto è la capitale storica con più rilevanza. L’Orvieto nasce in prevalenza da trebbiano toscano (procanico) in uvaggio con altre varietà autoctone quali verdello e grechetto, drupeggio e malvasia. L’uso del termine Classico, è riservato ai vini prodotti nella valle del Paglia.
La Doc Colli Alto Tiberini interessa l’alta Valle del Tevere, da Città di Castello a Perugia; anche in quest’area dominano i tradizionali vitigni umbri, da cui si ottengono un bianco, un rosso ed un rosato. Per la Doc Colli Martani sono ammessi grechetto, trebbiano e sangiovese.
I Colli del Trasimeno, la zona che circonda la nostra struttura, offrono una vasta gamma di vini locali, come il bianco ed il rosso, frutto entrambi di uvaggi complessi.
I comuni di Assisi, Spello e Perugia condividono la Doc Assisi, riservata a grechetto, bianco (trebbiano e grechetto), rosso, rosato e novello (sangiovese e merlot). La Doc Colli Perugini infatti tutela la produzione di un rosso, di un rosato e di un bianco a base di sangiovese e trebbiano.